Centrale Limosiniero – Patrimonio attivo

Consistenza: 197 buste
Estremi cronologici: 1294-1914

Insinuazione e liquidazione crediti verso lo stato

Insinuazione e liquidazione crediti verso lo stato (2 buste, 1733-1857)

La partizione è costituita in prevalenza da istanze di rimborso di crediti verso lo stato inoltrate dai luoghi pii elemosinieri concentrati agli organi competenti fra l’inizio dell’Ottocento e gli anni immediatamente precedenti l’Unità: l’Ufficio di liquidazione e classificazione del debito pubblico, in età napoleonica, la Commissione diplomatica e la Commissione di liquidazione, negli anni della Restaurazione, per i crediti verso il cessato Regno d’Italia. Tra la documentazione allegata alle pratiche figurano prospetti dei crediti, avvisi, decreti e notificazioni delle autorità.

Capitali

Capitali (51 buste, 1774-1907)

I capitali attivi di ragione dei Luoghi Pii Elemosinieri concentrati erano costituiti da crediti verso corpi e verso famiglie ed erano rappresentati da titoli e da prestiti e mutui concessi a titolo oneroso. In alcuni casi questi crediti erano stati accesi direttamente dai luoghi pii, in altri casi provenivano da legati e lasciti testamentari.
La partizione Capitali presso corpi (1781-1903) comprende le carte riguardanti l’adesione a prestiti dello stato, sia volontari che forzosi, a partire dalla fine del Settecento con il prestito austriaco del 1799, per continuare con gli anni della dominazione francese, della restaurazione del governo asburgico, compresa la parentesi del Governo provvisorio lombardo del 1848, fino a giungere ai primi anni dell’Unità, con il Prestito nazionale del 1866. In questi casi, il materiale è stato ordinato cronologicamente facendo riferimento all’anno d’attivazione del prestito. Per quanto riguarda invece gli atti relativi alla sottoscrizione di azioni e alla concessione di prestiti ad enti locali ed istituti privati e quelli riguardanti crediti presso il Monte Lombardo Veneto (già Monte Napoleone, e prima ancora Monte Santa Teresa) in Milano e la Camera aulica in Vienna è stato applicato l’ordinamento alfabetico per località di sede.
La partizione Capitali presso famiglie (1774-1907) raccoglie invece documentazione suddivisa in fascicoli ordinati alfabeticamente per cognome del debitore.

Case e poderi

Case e poderi (98 buste, 1294-1907)

Il titolo Case e poderi raccoglie il materiale relativo alle proprietà immobiliari pervenute – per successione ereditaria, acquisti, aggregazione di cause pie o pagamenti di debiti – dopo la concentrazione dei cinque luoghi pii maggiori nel Capitolo Centrale, ed alienate entro la fine del XIX secolo o nei primissimi anni del Novecento. In pochi casi, inoltre, il fondo contiene carte relative a beni stabili che non entrarono mai a far parte del patrimonio dei luoghi pii, perché alienati direttamente dai benefattori o da loro destinati ad altri scopi.
I fascicoli, soprattutto quelli relativi ad acquisti e provenienze, contengono generalmente atti molto precedenti rilasciati dagli antichi proprietari. La documentazione, alla quale è premessa la voce In genere (“ove si pongono tutte quelle carte che generalmente riguardano tutti gli stabili posseduti dai LL.PP.” ), è ordinata alfabeticamente in base al nome del podere, o della località con specificazione della via con relativo numero civico, se si tratta di case. L’ordinamento per nome del podere risale alla prima metà del Novecento e venne realizzato allo scopo di adeguarlo ai criteri adottati per la voce Poderi del titolo Beni stabili dell’Archivio Generale, modificando il precedente ordinamento per località (o comune) adottato anche nei coevi titolari degli “archivi vecchi” dei luoghi pii concentrati. A differenza dell’Archivio Generale, tuttavia, dove le serie alfabetiche relative alle Case e ai Poderi sono separate, qui la voce Case e poderi rimase unificata.
L’organizzazione delle carte per ogni possessione o stabile si riconduce al seguente schema di massima, adeguato di volta in volta alla tipologia e alla consistenza del materiale disponibile; potranno così essere presenti soltanto alcune voci fra quelle elencate, o risultarne altre non indicate: In genere; Acquisti e provenienze; Adattamenti, fabbriche e riparazioni o Riparazioni, fabbriche e adattamenti ; Affittuari di stabili o piccoli fondi [in ordine alfabetico]; Alienazioni; Conduzione in economia; Confini e coerenze; Danni cagionati dalle guerre [prima e seconda guerra d’indipendenza]; Fattori; Fittabili di fondi [in ordine cronologico d’affittanza]; Grandine [assicurazioni]; Incendi [assicurazioni]; Mappe e catasti; Migliorie [riguardano generalmente interventi sui fondi]; Oggetti comunali; Oggetti sanitari [disposizioni in materia d’igiene pubblica]; Piante e legnami; Precari; Ragioni d’acque [contiene atti relativi ai corsi d’acqua che servono o semplicemente attraversano il podere e rinvii al titolo Acque e loro edifici dell’Archivio Generale]; Strade ed accessi; Tagli di piante e terreno [per la formazione e manutenzione di sedi stradali].
Per diversi poderi, va segnalata la presenza di copie delle Consegne d’affitto nell’omonima serie separata tra i Registri generali.

Elenco di case e poderi:
Artiola ed uniti (S. Benedetto Po); Barchetti (Cassine Tolentine); Bellagio; Bellinzago; Bellusco con Camuzzago; Besana; Biglia (Castelletto Mendosio); Bustighera con Caluzzano; Camnago; Casaretto (Cazzano); Cascina Besozzi (Milano – Corpi Santi); Cascina Bozza (Crenna di Gallarate); Cascina dei Lassi (Riozzo di Cerro al Lambro); Casnate; Castiglione Lodigiano; Cergnago di Lomellina; Cerro (convento dei frati cappuccini); Cornate e Mezzago; Correzzana; Costa Masnaga; Curtatone; Desio; Lesmo; Loverciano; Mairano; Malgrate; Mantova (contrada dei giustiziati; contrada Rozzi; piazza Concordia); Mariano Comense; Milano (stradone di S. Angelo; via S. Antonio; contrada S. Bernardino e vicolo di S. Pietro in Camminadella; contrada Borgospesso; contrada Bottonuto; via Broletto; via Cappuccini; contrada del Carmine; strada della Cavalchina; borgo S. Croce; via S. Giovanni sul muro; via Medici; via Meravigli; via S. Michele alla Chiusa n. 3855 e n. 3857; contrada del Monte di pietà; corso di Porta Nuova; corso di Porta Orientale n. 638 e n. 640; via dell’Ospitale; corsia della Palla; via S. Pietro all’Orto; piazza S. Sepolcro; via Francesco Sforza; via Valpetrosa; via Pietro Verri; via Vigevano; via Visconti n. 4929 e n. 4932 – 4933); Molino della Ceresa (Milano – Corpi Santi); Mucchiafame (Curtatone); Olate; Olengo Novarese; Paderno; Paganina (Curtatone); Pavia (contrada S. Geminiano); Pista (San Giuliano Milanese); Ponte dell’Archetto (Villapizzone); Pulice (Milano – Corpi Santi); Quarto Oggiaro (già Quarto Uglerio); Riva; Rogoredo (Casatenovo); San Giorgio di Lomellina (Cergnago); Soriano (S. Siro e Rezzonico); Torre dei Torti; Turate; Uggiate; Valera (Varedo); Valle; Valle di Pajolo (Curtatone); Velezzo di Lomellina; Vidiserto con Cantalupo; Villapizzone; Zeme.

Decime

Decime (4 buste, 1683-1891)

In questa parte dell’archivio vengono conservate carte relative a disposizioni legislative per l’esazione di decime e all’esercizio di tale diritto.
I fondi gravati avevano un’estensione di 1859 pertiche, provenivano tutti dall’eredità di Giovanni Battista Delfinoni (testamento 12 agosto 1836) e interessavano i comuni di Villapizzone, Boldinasco, Garegnano, Affori e Corpi Santi (Milano).
La documentazione riguarda in particolare la provenienza dei fondi, l’esazione di annualità e l’affrancazione dei decimatari obbligati.

Feudi

Feudi (2 buste, 1802-1868)

La documentazione qui conservata riguarda il feudo del Castello di Carpiano che, con gli annessi fondi denominati le “Spargere”, costituisce parte del legato istituito dal conte Giacomo Mellerio (testamento 13 ottobre 1847).
La possessione, affittata nel 1829 dal Mellerio, proveniva dall’asse ex certosino ed era soggetta a vincolo feudale in favore dei discendenti del medico di corte Giovanni Alessandro Brambilla ( Investito del feudo con diploma imperiale 27 dicembre 1785). Quando, nel 1866, la Congregazione di Carità di Milano assunse l’amministrazione del legato si impegnò immediatamente nelle trattative per l’affrancazione della possessione, che venne conseguita nel 1867, in virtù della legge 5 dicembre 1861, che aboliva i feudi, e della circolare 19 maggio 1862, che cancellava il vincolo di eventuale reversibilità dei beni al Demanio (prevista dal governo austriaco in caso di estinzione della linea maschile della famiglia Brambilla).

Il materiale è articolato nelle seguenti voci: Adattamenti, fabbriche e riparazioni; Affittuari; Affrancazione; Custodi; Giardino; Inventari; Mappe e catasti; Migliorie; Ragioni d’acqua e Trebbiatoio. Per la ricostruzione delle vicende del Castello si rimanda inoltre all’Archivio Generale alla sede: Patrimonio attivo. Beni stabili. Poderi. Carpiano.

Legna da ardere

Legna da ardere (3 buste, 1810-1892)

Si tratta di documentazione relativa alla somministrazione di legna da fuoco proveniente dai fondi dei Luoghi Pii Elemosinieri agli uffici dell’ente e alla cessione a terzi di quote eccedenti le necessità.

Livelli

Livelli (34 buste, 1450-1914)

I Luoghi Pii Elemosinieri erano detentori di numerosi diretti domini sopra fondi e fabbricati pervenuti per successione ereditaria o, in età napoleonica, per concentrazione di cause pie minori e acquisti dal demanio di beni appartenuti ad enti ecclesiastici soppressi.
La documentazione comprende atti relativi alla regolarizzazione di partite con utilisti morosi, poche carte inerenti canoni dovuti da corpi milanesi e fascicoli riguardanti singoli livelli in Lodi, Milano, Segnano al Ponte Seveso (Milano), Tainate (Noviglio), Vaccarizza (Linarolo) e Verrua Siccomario (Verrua Po).
Il materiale relativo ad ogni livello è organizzato di norma nelle voci Acquisti, provenienze e investiture livellarie e Affrancazione (o Alienazione) e permette di risalire quantomeno al momento dell’istituzione del livello, dell’acquisizione del diretto dominio e della sua alienazione.
Grazie alla consistenza e all’omogeneità del materiale è possibile ricavare maggiori informazioni per i livelli di Verrua, pervenuti per disposizione testamentaria della contessa Teresa Giorgi Oppizzoni (testamento 11 febbraio 1860). Le carte relative agli immobili livellati in quella località comprendono infatti anche le voci Ordini di massima e In genere, Livellari, Mappe e catasti, Note di trascrizione e Permute.
I livelli qui considerati vennero tutti venduti o affrancati dagli utilisti, soprattutto dopo l’entrata in vigore della legge 24 gennaio 1864 n. 1636: l’art. 1 della Legge recitava infatti “I beni immobili e quelli considerati per legge come tali, che sieno gravati da canoni enfiteutici, livelli, censi, decime, legati pii ed altre simili prestazioni annue perpetue sì redimibili che irredimibili […] potranno dai rispettivi possessori o debitori essere liberati dall’annua prestazione, mediante cessione a favore del Demanio o dello Stabilimento di manomorta creditore, di un’annua rendita iscritta sul Gran Libro del debito pubblico al 5% eguale all’ammontare dell’annua prestazione”.

Piante e legnami

Piante e legnami (1 busta, 1839-1846)

La documentazione, conservata in un’unica busta (la sola rimasta di dodici originarie), è costituita in prevalenza da note di piante morte o cadenti da abbattere, con l’indicazione del relativo valore, a cura degli agenti corrispondenti, e memorie riguardanti la vendita del legname ricavato.

Proventi avventizi e straordinari

Proventi avventizi e straordinari (1 busta, 1848-1878)

Il materiale qui conservato riguarda l’attività svolta dai Luoghi Pii Elemosinieri per l’esazione di partite di credito maturate dal Comitato generale di soccorso, istituito il 18 aprile 1848 dal Governo provvisorio rivoluzionario, in sostituzione della Commissione straordinaria di beneficenza, sorta pochi giorni prima “allo scopo di portar soccorso a carico della Nazione a quegl’individui ed a quelle famiglie che in conseguenza della gloriosa nostra Rivoluzione trovansi assolutamente senza mezzi di provvedere agli urgenti loro bisogni”. Il Comitato generale di soccorso, presieduto dall’ing. Luigi Negri, svolgeva la propria attività d’intesa con il Comitato della sussistenza, utilizzando fondi messi a disposizione dalla Cassa nazionale centrale o provenienti da offerte di enti e privati. Caduto il Governo provvisorio e ripristinata l’autorità imperiale, venne istituita una Commissione straordinaria di pubblico soccorso (ordinanza del conte Alberto Montecuccoli, 27 ottobre 1848), e la direzione dei Luoghi Pii Elemosinieri, che veniva chiamata a farvi parte, fu incaricata della riscossione dei crediti del Comitato generale di soccorso, che aveva cessato la propria attività il 4 agosto.
I Luoghi Pii Elemosinieri continuarono ad adoperarsi per la realizzazione di alcune partite sospese anche dopo lo scioglimento della Commissione (1851) e fino al recupero nel 1862 di un mutuo di 25.952,92 lire italiane concesso a Giulio Fortis.
La documentazione, che comprende un “Giornale di cassa e libro mastro” e la “Rubrica della libreria dell’ufficio” è costituita in prevalenza da istanze di sussidio con le relative determinazioni del Comitato generale di soccorso; memorie e notifiche delle somme dovute dai singoli debitori; solleciti di pagamento e atti riguardanti la vertenza con gli eredi Fortis.

Questue per la città

Questue per la città (1 busta, 1808-1848)

Vengono qui raccolte circolari diramate dalla Congregazione di Carità e dalla Curia Arcivescovile in età napoleonica per l’organizzazione della questua pubblica nelle parrocchie e la distribuzione di sussidi straordinari a poveri bisognosi, esclusi per mancanza di fondi dalle elemosine settimanali fisse, dopo la proibizione della mendicità nel dipartimento d’Olona (decreto 20 agosto 1808).
A queste carte si affiancano la corrispondenza con i parroci coinvolti nella raccolta delle oblazioni, dettagliati elenchi dei poveri assistiti, resoconti delle somme e degli effetti distribuiti (1808-1814) e un avviso del Comitato centrale di pubblica sicurezza che, nel 1848, ribadiva la proibizione dell’accattonaggio.