Divinità (1429 – 1801): archivio

Consistenza generale: 1 busta, 1 fascicolo, 28 registri e 1 volume
Estremi cronologici: 1413-1801

Prima dei bombardamenti dell’agosto 1943 l’archivio del Luogo pio della Divinità comprendeva 111 buste e 43 registri: il carteggio è andato quasi totalmente perduto, insieme ai registri relativi alle ordinazioni capitolari.

Carteggio (1 busta e 1 fascicolo, 1429 – 1684)

Contiene copie a stampa dell’atto di fondazione e alcune annotazioni contabili.

Registri e volumi (28 registri e 1 volume, 1413 – 1801)
Bibliografia: Marina Gazzini, “Dare et habere”. Il mondo di un mercante milanese del Quattrocento (con l’edizione del libro dei conti di Donato Ferrario da Pantigliate), Milano, Camera di Commercio, 1997

Comprende il volume miniato degli Statuti [1], con copia del testamento di Donato Ferrario e l’elenco dei beni immobili donati alla Scuola dallo stesso Ferrario (1429-1441) e 28 mastri (1413-1801). Il primo mastro, relativo agli anni 1413-1426 (pubblicato da Marina Gazzini), riguarda la gestione privata del fondatore, Donato Ferrario, ricco commerciante in panni di lana, con proseguimento fino al 1428 nel successivo mastro del 1427-1463. In questo secondo registro risultano mancanti le rilevazioni contabili dal 1435 al 1460. Nella serie dei libri mastri vi è poi da rilevare una lacuna dal 1690 al 1728.

[1] Sulla miniatura cfr. Paolo Cova, Gli statuti delle confraternite milanesi: esempi di iconografia assistenziale, in L’iconografia della solidarietà. La mediazione delle immagini (secoli XIII-XVIII), a cura di Mauro Carboni e Maria Giuseppina Muzzarelli, Venezia, Marsilio, 2011, pp. 134-139 (con attribuzione al Maestro del Breviario Francescano).