Ricchi e Vecchi in San Giovanni sul Muro (ante 1337 – 1784)

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L’origine del Luogo pio dei Ricchi e Vecchi affonda le radici in una associazione di vicinato che al principio del XIV secolo – e probabilmente già dalla seconda metà del XIII – si riuniva periodicamente nella chiesa parrocchiale di San Giovanni sul Muro, edificata presso la cinta muraria che collegava Porta Vercellina a Porta Giovia.
Le prime notizie di una schola, intitolata a San Giovanni Battista, risalgono al 1337, anno in cui vennero riformate le norme statutarie originarie. Si trattava di una delle numerose aggregazioni con finalità cultuali e di mutuo soccorso che fiorivano all’epoca in ambito urbano, contribuendo a rinsaldare i legami tra gli abitanti di una parrocchia chiamati “vicini”. I congregati, sia uomini che donne, erano tenuti al versamento di un’oblazione mensile, i cui proventi erano destinati per una metà al mantenimento di pratiche devozionali e per l’altra metà all’erogazione di elemosine ai poveri. Essi dovevano inoltre compiere visite domenicali al domicilio degli scolares ammalati, vegliare il corpo di quelli defunti, cui si premuravano di assicurare una decorosa cerimonia funebre, una degna sepoltura e preghiere di suffragio. Agli scolari competeva anche la cura dell’altare dedicato al Battista sito nella chiesa di San Giovanni, presso il quale veniva celebrata una messa quotidiana e che veniva addobbato con ceri acquistati dal tesoriere ogni domenica e in occasione delle ricorrenze religiose più importanti.
L’immagine di un organismo unitario è tuttavia fuorviante. Attraverso il corpus statutario riformato nel 1337, si apprende infatti che il sodalizio era suddiviso in più schole, coordinate da un superiore corpo amministrativo costituito da un capitolo di decani, guidato da un anziano, al cui interno venivano scelti anche un servitor, cui spettava il compito di verificare le necessità degli scolari e un canevaro, con funzioni di tesoriere.
Si trattava in ogni caso di una situazione anomala, alla quale si cercò di porre rimedio con una nuova riforma statutaria elaborata tra il 1421 e il 1422. L’approvazione dei nuovi statuti, votata il 1° novembre 1422, stabilì infatti l’unificazione delle due scuole allora attestate, quella dei Vecchi e quella dei Giovani in un unico sodalizio chiamato semplicemente “Scola Johannis supra Murum”.
I mutamenti di denominazione non erano però finiti. Il 31 ottobre 1464, la duchessa Bianca Maria concedeva alla scuola, designata “dei Ricchi e Vecchi”, l’esenzione dai dazi sull’introduzione in città del frumento, dei cereali e del vino destinati ai poveri. Questa qualifica doveva probabilmente indicare la nuova attenzione della confraternita verso una particolare condizione di marginalità costituita dai cosiddetti “poveri vergognosi”, “appartenenti a un ceto elevato ma impossibilitate a mantenere un tenore di vita confacente al proprio status”, il che contribuirebbe a spiegare la sua successiva aggregazione al Luogo pio di Loreto, che aveva pari finalià.
Nella chiesa di San Giovanni sul Muro il Luogo pio dei Ricchi e Vecchi era titolare di un altare dedicato a san Giorgio presso il quale veniva distribuito ogni sabato mattina un pane di nove once ai poveri della parrocchia: tale razione veniva raddoppiata nelle ricorrenze annuali della Pasqua, di san Giovanni Battista, di Tutti i Santi e del Natale; era inoltre prevista l’erogazione di doti da cinquanta lire ciascuna a ragazze povere della parrocchia.
Nel corso del XVII secolo gli amministratori provvidero all’acquisto di una casa, ubicata di fronte alla chiesa di San Giovanni sul Muro, per adibirla a nuova sede dell’ente in grado di ospitare le riunioni capitolari e nella quale effettuare l’attività elemosiniera.
In età moderna il luogo pio dispose anche di personale stipendiato: un cancelliere cui era affidato l’incarico di rogare gli istrumenti della Scuola e verbalizzare le ordinazioni del capitolo; di un tesoriere incaricato di riscuotere i crediti, pagare i mandati su ordine del priore e compilare, almeno una volta l’anno, un rendiconto di tutte le entrate e le uscite; un “ragionato” cui competeva la tenuta del libro mastro, l’invio di avvisi di pagamento ai debitori; un “portiero” cui spettava, tra l’altro, suonare la campana per convocare i bisognosi e assistere alla distribuzione delle elemosine.
Il patrimonio fondiario e immobiliare della confraternita comprendeva beni a Vimodrone, a Legnano e presso la cascina “Passarana”, mentre in città riscuoteva canoni livellari su undici case, di cui sette ubicate in Porta Vercellina, tre in Porta Ticinese e una in Porta Comasina, cui si aggiungevano 121 pertiche di terreno nel giardino del Castello; il podere, chiamato nel XVI secolo “Cassina de’ Santi”, assunse in seguito l’appellativo di “Gesiolo” poiché vi sorgeva un oratorio rurale intitolato al Battista.
Nel 1784, per effetto della riforma di Giuseppe II, la scuola dei Ricchi e Vecchi venne aggregata al Luogo pio Loreto, mentre due anni più tardi la chiesa di San Giovanni Battista venne chiusa al culto e demolita. Tuttavia ancora oggi ne rimane una traccia in un medaglione in terracotta raffigurante il Battista, incastonato nella facciata del moderno stabile sorto sull’area un tempo occupata dalla chiesa, al n. 13 di Via San Giovanni sul Muro.

(da Guida dell’Archivio dei Luoghi Pii Elemosinieri di Milano)

Bibliografia:

  • Diego Sant’Ambrogio, L’oratorio e il codicetto del Pio Luogo de’ vecchi e de’ ricchi, in «Archivio Storico Lombardo», a. XXV (1898), pp. 378-393
  • Antonio Noto, Statuti dei luoghi pii elemosinieri amministrati dall’Ente Comunale di Assistenza di Milano, Milano, E.C.A., 1948, pp. 3-8
  • Bruno Viviano, Le sedi dei 39 luoghi pii elemosinieri di Milano (1305-1980), in Antonio Noto e Bruno Viviano, Visconti e Sforza fra le colonne del palazzo Archinto. Le sedi dei 39 luoghi pii elemosinieri di Milano (1305-1980), Milano, Giuffrè, 1980, pp. 234-237
  • Ivanoe Riboli – Marco Bascapè, Statuti miniati dei luoghi pii elemosinieri, Milano, Amministrazione delle II.PP.A.B., 1990, II, pp. 15-23
  • Marina Gazzini, Solidarietà vicinale e parentale a Milano: le scole di S. Giovanni sul Muro a Porta Vercellina, in L’età dei Visconti. Il dominio di Milano fra XIII e XV secolo, a cura di Luisa Chiappa Mauri, Laura De Angelis Cappabianca e Patrizia Mainoni, Milano, La Storia, 1993, pp. 303-330
  • Milano. Radici e luoghi della carità, a cura di Lucia Aiello, Marco Bascapè e Sergio Rebora, Torino, Allemandi, 2008, pp. 120-123 (scheda di Paola Bianchi)
  • Guida dell’Archivio dei Luoghi Pii Elemosinieri di Milano, a cura di Lucia Aiello e Marco Bascapè, Como, NodoLibri, 2012, pp. 187-190