Opera pia Cavour (1861 – 1904)

Con deliberazione del 1° dicembre 1861 e successiva del 27 novembre 1864, il Consiglio comunale dei Corpi Santi, con il proposito di perpetuare mediante un atto di beneficenza la memoria del conte Camillo Benso di Cavour quale illustre uomo di stato, istituiva la causa Cia Cavour a favore della maternità povera, per arginare la crescita in atto del fenomeno dell’abbandono (“esposizione”) dei neonati. Nel 1865 il Consiglio aumentava l’entità dei fondi stanziati, cui si aggiunsero alcune elargizioni di generosi benefattori.
Il Regio Decreto del 4 agosto 1872 costituiva l’opera pia in ente morale e ne approvava lo Statuto organico, affidandone l’amministrazione alla Congregazione di Carità del comune dei Corpi Santi. I sussidi alle madri indigenti dovevano consistere in assegni mensili per ciascuna beneficiata complessivamente non inferiori alle trenta lire e non maggiori di cinquanta. Per il conseguimento del sussidio si richiedeva la prova della condizione di “miserabilità” della donna, desunta da informazioni che la Congregazione assumeva per mezzo dei propri delegati. I nomi delle candidate avrebbero dovuto essere comunicati volta per volta all’autorità comunale “onde evitare dei duplicati coi sussidi di baliatico che da questa vengono elargiti a carico del comune”.
A partire dal 1875, in seguito all’aggregazione del comune dei Corpi Santi a quello di Milano, l’Opera pia Cavour fu amministrata dalla Congregazione di Carità milanese, affiancandosi dunque, per quanto concerneva il circondario esterno della città, all’Opera pia Baliatico. L’ente ne mantenne la contabilità separata fino al 1904, quando le “beneficenze di minore importanza” – tra cui l’opera pia Cavour – vennero “compenetrate” nel bilancio dei Luoghi pii elemosinieri. Non per questo cessò l’erogazione della beneficenza baliatica voluta dai fondatori, attestata almeno fino al 1932.

(da Guida dell’Archivio dei Luoghi Pii Elemosinieri di Milano, p. 348)