Opera pia Baliatico (1872 – 1998)

Esplora l’archivio dell’Opera pia Baliatico.

Una delle conseguenze dell’abolizione della “ruota” presso la Casa degli Esposti e delle Partorienti in Santa Caterina fu la decisione della Congregazione di Carità di fondare un’opera pia con lo scopo di fornire un sussidio alle madri povere di Milano durante il periodo dell’allattamento. In effetti, già prima della delibera del 10 novembre 1865 con la quale si decise di stanziare dei fondi liberi e di appellarsi alla carità cittadina, c’erano state alcune iniziative a favore delle puerpere povere: in particolare, la causa pia Puricelli Guerra, istituita nel 1860 dall’amministrazione dei Luoghi Pii Elemosinieri per disposizione testamentaria di Giovanni Battista Puricelli Guerra a favore di puerpere povere delle parrocchie di San Fedele, San Francesco da Paola, San Simpliciano e San Marco, e il legato disposto da Giovanni Maino nel 1862 a favore di puerpere della Parrocchia di Santa Maria del Carmine. Grazie alle elargizioni ricevute, già nel 1866 la Congregazione riuscì a distribuire sussidi mensili alle madri povere che allattavano i figli. Fra le donazioni più significative è da ricordare quella disposta da Marina Germani Dell’Acqua (Cremona 1790 – Milano 1871) nel proprio testamento del 27 gennaio 1866. Con Regio Decreto del 12 aprile 1872, quando il patrimonio aveva ormai raggiunto le 330.000 lire, il Baliatico fu eretto in opera pia autonoma e dotato di un proprio Statuto Organico, continuando a essere amministrato dalla Congregazione di Carità.
Negli anni seguenti continuarono le generose donazioni, fra cui il lascito testamentario disposto dalla baronessa Maria Rosa Pessina Cavalletti (Milano 1785 – Gravedona, Como 1874). Fondi tuttavia appena sufficienti alla beneficenza baliatica, in considerazione dell’aumento di oneri a suo carico: l’ampliamento territoriale della sua sfera d’azione, in conseguenza dell’inglobamento, decretato nel 1873, del Comune dei Corpi Santi nel Comune di Milano, e, a partire dal 1876, l’estensione dell’aiuto economico anche alle madri che non erano in grado di allattare.
Agli inizi del XX secolo si fece chiaramente sentire l’esigenza di riformare le modalità di intervento del Baliatico al fine di renderne più efficace l’azione anche alla luce delle novità in campo medico-scientifico. Rispose in parte a queste necessità l’apertura nel 1906 di cinque Ispettorati sanitari, la cui azione “dovrà limitarsi alla sorveglianza igienica e sanitaria sui lattanti assistiti dalla Congregazione con assegno di baliatico”. Nel 1924 la Congregazione cedette i cinque Ispettorati al Comune di Milano, impegnandosi però a corrispondere, per il loro funzionamento, un contributo annuo.
L’Opera pia Baliatico venne incorporata nell’opera pia Luoghi Pii Elemosinieri in seguito a deliberazione della Giunta della Regione Lombardia del 6 febbraio 1998 n. 34505.

(da Guida dell’Archivio dei Luoghi Pii Elemosinieri di Milano, p. 351-352)