Legato Luigi Greco (1886 – 1904)

Con testamento olografo del 3 dicembre 1880, rogato dal notaio Ercole Tagliasacchi e da lui pubblicato il 21 settembre 1882, Luigi Greco (1834 – 1882), di professione agente di studio, nominava proprio erede universale il cugino Giovanni Battista Bozzotti legando alla Congregazione di Carità di Milano 2.500 lire “di rendita italiana al 5%” da erogarsi in assegni annui da 180 lire ciascuno a favore di operai indigenti e operaie inabili al lavoro per malattia o vecchiaia, non esclusi quelli che fruissero già di altri assegni – purché in misura non superiore a una lira al giorno – erogati da società di mutuo soccorso o istituti di beneficenza. La distribuzione era vincolata ai “buoni precedenti”, all’età più avanzata, all’incapacità di procurarsi guadagni e allo stato di famiglia.
Il 29 settembre 1882 la Congregazione di Carità accettò il legato e il 28 dicembre dell’anno seguente approvò lo Statuto Organico dell’Opera Pia legato Luigi Greco fu Carlo. La pia fondazione fu eretta in ente morale con Regio Decreto del 6 maggio 1886; il Regolamento interno fu invece approvato dalla Deputazione provinciale con deliberazione del 12 agosto 1887.
L’assegnazione delle pensioni doveva essere decisa dalla Congregazione di Carità attraverso un concorso pubblico a cui, rispettando la volontà del testatore, potevano concorrere solo operai e operaie in grado di comprovare la loro condizione di lavoratori e che fossero residenti a Milano dalla nascita o domiciliati in città da almeno un decennio. La Congregazione si riservava inoltre sia il controllo sui beneficiati – anche attraverso visite a domicilio per accertarsi delle loro condizioni di famiglia e di moralità – sia il diritto, nonostante le pensioni fossero vitalizie, di far cessare il riconoscimento in qualsiasi momento “qualora venissero a mancare i titoli in base ai quali furono assegnate”, e ciò in quanto era ritenuta necessaria “una continua vigilanza sulle persone”.
L’ente mantenne la contabilità separata dell’opera pia fino al 1904, quando le “beneficenze di minore importanza” – tra cui il Legato Greco – vennero “compenetrate” nel bilancio dei Luoghi Pii Elemosinieri. Non per questo cessò l’erogazione della beneficenza voluta dal fondatore, attestata almeno fino al 1932, quando le era destinata una rendita di lire 2362,08.

(da Guida dell’Archivio dei Luoghi Pii Elemosinieri di Milano, pp. 361-362)