Archivio Generale

Consistenza: 2810 buste e 20 registri
Estremi cronologici: 1204-1991

L’Archivio Generale conserva la parte più consistente della documentazione storica dell’ente, comprendendo atti dal 1204 al XX secolo. Le sue origini risalgono al principio del Novecento, quando gli archivi amministrativi dell’ente furono oggetto di un importante intervento di riorganizzazione, destinato a ridefinirne la fisionomia. Tra il 1906 e il 1907 la documentazione di carattere storico fu infatti separata da quella corrente, tenendo conto della classificazione degli atti che sempre indicava l’opera pia alla quale si riferiva l’affare. Le pratiche ritenute ormai superate furono dunque lasciate nelle rispettive sezioni storiche degli antichi luoghi pii (Quattro Marie, Misericordia, Divinità, Carità, Loreto), quelle classificate Centrale Limosiniero e Luogo pio Mellerio formarono l’archivio Centrale Limosiniero, mentre quelle che potevano ancora tornare utili amministrativamente confluirono in un nuovo archivio chiamato Congregazione di Carità (analogamente alla denominazione dell’ente allora in vigore), corrispondente all’attuale Archivio Generale. Qui dunque furono compenetrati ingenti materiali provenienti dai precedenti archivi patrimoniali, come attestano anche gli estremi cronologici remoti della documentazione, a cui vennero via via affiancandosi – in un’unica sequenza sempre aperta di ‘materie’ – gli incartamenti prodotti dagli uffici amministrativi nel corso del Novecento, con l’effetto di appiattire la percezione dei mutamenti storico istituzionali e di impedire ogni cesura tra archivio storico e archivio corrente. Nel secondo dopoguerra, forse anche a causa delle gravissime lacune inferte all’archivio dai bombardamenti del 1943 (distruzioni che hanno pesantemente intaccato anche molte serie dell’Archivio Generale), la prospettiva storica si impose con nuova forza; dopo il 1954 le serie vennero chiuse in base all’anno di apertura dei fascicoli, consentendo la numerazione delle buste e l’avvio di operazioni inventariali analitiche.
Nel secondo dopoguerra l’archivio Centrale Limosiniero venne unito a quanto restava dell’archivio della Congregazione di Carità senza però operare commistione fra le pratiche. La possibilità di identificare la documentazione appartenente a ciascun archivio ha consentito nel 2004 di intervenire nuovamente con sicurezza sulle carte, ripristinando l’autonomia dei due fondi archivistici.

Il quadro di classificazione segue il titolario ottocentesco, articolato in Origine e dotazione, Prerogative, Patrimonio attivo, Passività, Amministrazione, Economia Uffici.