Giosuè Argenti (1819 – 1901)

Giosuè Argenti nasce a Viggiù il 7 febbraio 1819 da Marcantonio, appartenente a una famiglia di marmorini e lapicidi per tradizione, nella quale viene avviato alla scultura; in seguito frequenta a Milano l’Accademia di Brera sotto la guida di Pompeo Marchesi. Negli anni giovanili opera con particolare frequenza a Novara, realizzando alcune decorazioni plastiche per Porta Torino, ora Barriera Albertina (1836-1841) e il Palazzo del Mercato e anche alcune sculture, in collaborazione con Stefano Girola, per la basilica di San Gaudenzio (entro il 1841); è attivo anche nel territorio circostante nei cantieri delle chiese di San Bartolomeo a Trino Vercellese e della Beata Vergine Maria Assunta a Fontaneto d’Agogna.

Nel 1849, su commissione della Repubblica Romana, realizza il ritratto a mezzo busto di Caio Mario per la passeggiata del Pincio e tra il 1850 e il 1856 soggiorna a Roma dopo aver ottenuto un pensionato a seguito della esecuzione del gesso con un Episodio della distruzione di Gerusalemme. Durante quel periodo, nel quale studia la scultura antica e, secondo alcune fonti, frequenta l’atelier di Pietro Tenerani, realizza anche il gruppo in gesso Zenobia tratta dal fiume Arasse (1852), come il precedente di proprietà dell’Accademia di Brera e in deposito alla Galleria d’Arte Moderna. Nel 1855 partecipa alla Esposizione Internazionale di Parigi con La martire cristiana e inizia una lunga collaborazione con il Duomo di Milano per cui esegue le statue di Sant’Aquilino (1855), Santa Valtrude (1857), Sant’Agnese vergine e martire (1863), Santa Maria Maddalena penitente (1865), Santa Eufemia martire (1867), Santo Stefano d’Ungheria, Santa Elisabetta d’Ungheria. Inizia in parallelo una lunga carriera espositiva partecipando alle rassegne di Brera e a quelle delle Società Promotrici di Torino (1855, 1858, 1859, 1863-1866) e Genova (1864), alla Esposizione Nazionale di Firenze (1861) e a quelle di Dublino (1865), Parigi (1867) – dove invia uno delle sue opere di maggiore successo, Il sonno dell’innocenza – e Monaco (1869).

A Brera espone la statua al vero La Martire Cristiana, il busto La Modestia e il bassorilievo Ubaldo e Carlo nei giardini d’Armida (1859), la statua al vero Una giovane che dorme (1860), L’angelo della pace commissionato da donna Luigia Vigoni per la villa di Loveno di Menaggio, un ritratto a mezzo busto (1862), il piccolo gruppo Due bagnanti (1863), le statue a grandezza naturale Eva dopo il peccato (1864) e La Primavera (1865), il busto Stella Matutina (1865), Erminia, statua a due terzi del vero (1865), il busto La Speranza (1866) e la statua di piccole dimensioni La felicità dell’alpigianella (1869). Argenti partecipa anche a esposizioni all’estero: a Dublino (1866) con Eva dopo il peccato, Bagnanti sorprese, la Meditazione e Giovinetta dormiente; a Parigi (1867) con La Primavera, Il sogno dell’innocenza, Bagnanti sorprese, La Modestia, La Speranza.

In quegli anni porta a termine anche le commissioni pubbliche dei monumenti a Cavour in Vercelli (1864) e a Gaudenzio Ferrari in Valduggia (1866); per la Galleria di Milano, poi dedicata a Vittorio Emanuele II, modella in gesso la statua di Giovanni da Procida (1867). Esegue il monumento funerario di monsignor Novasconi vescovo di Novara destinato alla cattedrale di Cremona (1870-1871), la statua dell’Angelo della Morte per l’ingresso della cappella delle sorelle Pizzala di Como nel Cimitero di Orsenigo e il ritratto a mezzo busto in marmo di Ferrante Aporti per l’Asilo d’Infanzia di Cremona. Per la Congregazione di Carità di Milano porta a termine i ritratti in marmo a mezzo busto dei benefattori Sebastiano Mondolfo (1873), Giuseppe Gianella (1875) e Antonio Lainate (1880-1881), oggi presso l’ASP Golgi-Redaelli.

Argenti realizza anche alcune sculture per il nuovo cantiere del Cimitero di Milano, poi detto Monumentale: la tomba famiglia Barbiano di Belgiojoso (1873), l’edicola Ronchetti (1874), la statua della Protezione per l’edicola Alberto Keller progettata da Carlo Maciachini (1875), i monumenti Andrea Boni (1876), Giovanni Battista Polli (1888, commissionato dalla Congregazione di Carità), Luigi Sessa e Antonietta Goschler Sessa (1891), Giuseppe Sacchi (1892), Giuseppina Bianchi Zenoni (1895), famiglia Rotondi (1900). Altre opere a carattere funerario sono da lui realizzate per i cimiteri di Candia Lomellina, Cremona, Monza Stagno Lombardo.

Nominato supplente di Giovanni Strazza alla cattedra di scultura a Brera (1875-1879), negli anni Ottanta dell’Ottocento Argenti partecipa alle esposizioni nazionali di Roma (1883) con La modestia e La rosa degli amori e di Torino (1884) con i gruppi in marmo Perseo e Andromeda (riproposto alla I Triennale di Brera del 1891), e lo stesso La rosa degli amori.

Muore a Viggiù il 29 novembre 1901.

(testo di Sergio Rebora)