Bartolomeo Soster (1803 – 1899)

Bartolomeo Soster nasce a Valdagno nel 1803 da Rocco, appartenente a una famiglia notabile originaria di Lusiana, e da Bernardina Pedoni; il padre ricopre incarichi pubblici durante la Serenissima e anche in seguito, prima sotto i francesi e poi sotto gli austriaci mentre la madre discende da una dinastia di speziali. È il quarto di sei fratelli dei quali Valentino (1799) e Giovanni (1814-1893) esercitano la professione di orafi; il secondo si afferma anche come erudito e scrittore di storia locale valdagnese. Verso il 1825 Bartolomeo lascia Venezia per trasferirsi a Milano, dove frequenta i corsi dell’Accademia di Brera specializzandosi nella pratica della incisione a bulino sotto la guida di Giuseppe Longhi e venendo premiato con medaglia d’oro ai Grandi Concorsi di incisione braidensi nel 1834 e nel 1843, rispettivamente per le riproduzioni della Madonna del Sassoferrato e della Betsabea al bagno di Francesco Hayez. Opera come pittore di ritratti a matita e pastelli colorati e come incisore, realizzando in questo settore per l’editore Artaria riproduzioni di opere di artisti del passato e a lui contemporanei; tra i suoi dipinti, alcuni presentati alle rassegne annuali di Brera, si ricorda il ritratto di Francesco Grassi (1838), oggi conservato presso l’ASP Golgi-Redaelli.

Frequentatore di circoli culturali e salotti aristocratici milanesi negli anni della restaurazione, Soster vanta anche una produzione saggistica. Nel 1844 pubblica l’opuscolo Dei pregiudizj e delle false idee degli artisti per la Società Tipografica de’ Classici Italiani di Milano, che sarà ampliato e ristampato nel 1850; nel 1856 darà alle stampe per lo stesso editore il trattato Considerazioni filosofiche sull’odierna riforma dell’insegnamento pubblico della scultura e della pittura. Nel 1873 pubblica infine per i tipi dell’editore milanese Richiedei il saggio Sui principi tradizionali delle arti figurative. A lui, ancora vivente, è dedicato l’epitalamio per le nozze Zanuso-Bevilacqua curato da E. Valle e pubblicato a Valdagno nel 1895 con il titolo Bartolomeo Soster artista, incisore e scrittore.

Muore a Padova nel 1899.

(testo di Sergio Rebora)