Giuseppe Landriani (1824 – 1894)

Giuseppe Landriani nasce a Milano il 29 maggio 1824 da Paolo (†1889), ingegnere, e da Giulia Piccinini (†1883), nell’ambito di una famiglia alto borghese. Tra i numerosi fratelli e sorelle, Carlo (†1905) diventa segretario della Scuola di Incoraggiamento d’Arti e Mestieri di Milano e dal 1875 direttore del giornale quotidiano “La Perseveranza”; Gaetano (1837-1899), ingegnere, è autore del progetto di ampliamento e dei lavori di restauro della basilica di Sant’Ambrogio, del Duomo di Monza e dei restauri della basilica di San Vincenzo in Prato e dell’oratorio di Santo Stefano a Lentate sul Seveso.

Dopo aver frequentato l’Accademia di Brera, Giuseppe opera inizialmente nel settore della decorazione ad affresco, dipingendo sette stazioni della Via Crucis situate sul piazzale antistante la chiesa parrocchiale di Costa Masnaga (II, IV, VII, VIII, IX, X, XIII) mentre le restanti sono affidate al pittore Giovanni Consonni. In seguito tali affreschi vengono sostituiti da altorilievi scultorei.

Opera nel suo studio di via San Vincenzo 8 (trasferito dal 1884 in via Santa Valeria 3) e partecipa alle esposizioni di belle arti indette dalle promotrici di Torino e Genova e a quelle annuali dell’Accademia di Brera. A queste ultime presenta Natura morta (1860), Fiori (1864), Un prato nella bassa Brianza (1872), Un prato in agosto (1876), Pecore pascenti e Cascinale (1883), Ritratto (1884). I soggetti paesaggistici e le scene di vita pastorale, alcuni dei quali conservati presso il Museo Vela di Ligornetto (Svizzera), vengono realizzati durante le villeggiature nella residenza di famiglia di Villa Raverio in Brianza.

Si dedica anche alla ritrattistica realizzando alcune effigi gratulatorie di benefattori milanesi, tra cui si ricordano quelle di Felice Curioni (1862), Francesco Cesana (1867) e Alessandro Mangiagalli (1891) per l’Ospedale Maggiore (oggi Fondazione IIRCSS Ospedale Maggiore Ca’ Granda Policlinico) e di Teresa Giorgi Oppizzoni Paceco (1866) per la Congregazione di Carità (oggi ASP Golgi-Redaelli).

Celibe, Giuseppe Landriani muore a Milano il 18 gennaio 1894.

(testo di Sergio Rebora)