Gaetano Barabini (1804 – 1866)

Gaetano Barabini nasce a Milano nel 1804 da una famiglia di origine ligure. Frequenta i corsi dell’Accademia di Brera tra il 1824 e il 1831, perfezionandosi poi come pittore di figura presso lo studio privato di Pelagio Palagi in cui studiano anche altri giovani artisti tra cui Carlo Bellosio, Carlo Gerosa e Vitale Sala. Opera nel suo studio di contrada di San Vittore al Teatro 2492 nel settore delle composizioni di soggetto mitologico, storico letterario e sacro, in quello del ritratto e anche nei temi di genere, partecipando alle rassegne annuali indette da Brera e dalla promotrice di Torino.

A Brera esordisce nel 1835 con Andrea Baggi che presenta al popolo milanese Luchino del Majno e Violante Pusterla, già prigioni del Duca Giovanni Maria Visconti, dopo la costui morte e Venere al bagno (1835); nel 1837 esegue il ritratto di Simone Mayr oggi conservato presso il Museo Donizettiano di Bergamo.

In seguito è presente alle esposizioni di Brera con La famiglia di Niobe saettata da Apollo e Diana commissione del possidente e benefattore dei Luoghi Pii Elemosinieri di Milano Francesco Grassi (1838); La Pietà commissione del dottor Francesco Cavezzali e Psiche (1841); Sara che presenta Agar ad Abramo – figure due terzi del vero (1842); Ritratto di commissione del dottore in legge Innocente Baffa, Ritratto d’uomo, Ritratto in mezza figura di commissione del conte Porro Lambertenghi, Ritratto di donna di commissione di Angiola Rossi, Ritratto di due ragazzine di commissione del dottore in legge Alberti, Due piccoli ritratti di commissione della baronessa Camilla Battaglia, San Francesco d’Assisi di commissione della marchesa Bianchi (1844); Saul che attenta alla vita di David (1845); Le gioie seduttrici (oggi conservato ai Musei Civici di Palazzo Farnese a Piacenza), Fleure de Marie à la ferme de Bouqueval, soggetto tratto dal romanzo I misteri di Parigi di Eugène Sue, Ritratto in costume di Guardia Nobile di commissione di Carlo Pecchio (1846); La Meditazione (1850); La preghiera (1851); La piccola ammalata (1855). Per l’Amministrazione dei Luoghi Pii Elemosinieri di Milano (oggi ASP Golgi-Redaelli) nel 1849 realizza il ritratto del benefattore Giovanni Merlo .

Dal sesto decennio dell’Ottocento si dedica con particolare impegno alla decorazione, lavorando a più riprese tra il 1850 e il 1864 a Monza nella chiesa di San Gerardo dove affresca l’abside e le cappelle di San Gerardo e della Beata Vergine del Carmelo; nel 1853 dipinge le cupoline della navata del santuario del Santissimo Crocifisso a Como con l’Assunta e la Gloria di San Pietro. Nel 1856 affresca il prospetto frontale della Porta Orientale di Vimercate e nel 1860 l’edicola votiva “In Prè” a Caprezzo fatta costruire da Giuseppe Antonio Bisesti raffigurante la Sacra Famiglia con Sant’Anna e Santa Elisabetta. Nella chiesa del Santissimo Crocifisso annessa al Collegio Rosmini di Stresa affresca la lunetta con Dio Padre e Angeli soprastante la pala dell’altare maggiore disegnato dall’architetto Giacomo Moraglia (1851), dipingendo anche l’Ultima Cena nel refettorio dello stesso collegio.

Tra il 1859 e il 1864 collabora con l’architetto Angelo Colla – di cui è cognato avendone sposato la sorella Lucia (da cui ha le figlie Enrichetta e Marianna) – nel cantiere dell’appartamento del finanziere Giovanni Noseda, situato nella casa neoclassica di via Santa Maria alla Porta 9 a Milano (oggi non più esistente) dove interviene nella sala da conversazione affrescando quattro medaglioni con gruppi di putti simboleggianti la Letteratura, le Scienze, la Pittura e la Scultura e sulla volta della sala per concerti dove dipinge una medaglia raffigurante Apollo circondato dai principali poeti e musicisti italiani. Tra il 1861 e il 1863 porta a termine le decorazioni della chiesa di Santa margherita ad Albese raffiguranti il Martirio di Santa Margherita di Antiochia, la Definizione del dogma dell’Immacolata Concezione fatta da Pio IX in San Pietro, l’Assunzione di Maria Vergine, la Sacra Famiglia, l’Educazione della Vergine, Sant’Antonio Eremita, San Giovanni Battista, Santa Apollonia e Sant’Agata.

Nel 1862 affresca nella chiesa della Natività di Maria Vergine ad Azzate tre medaglioni con La Nascita di Maria Vergine, la Gloria di Sant’Andrea, Tobia e l’Arcangelo Raffaele e i Santi Giuseppe, Antonio Abate, Giorgio, Lorenzo, Ambrogio, Rocco; tra il 1865 e il 1866 realizza gli affreschi con I Quattro Evangelisti nella chiesa di Sant’Alessandro ad Albizzate e dipinge due quadri a olio a mezza figura raffiguranti Gesù e Maria per la chiesa dei Santi Cornelio e Cipriano Cerro Maggiore.

In data imprecisata dipinge l’ancona dell’altare dello scurolo del santuario della Madonna del Bosco a Imbersago con la Madonna con il bambino e angeli.

Gaetano Barabini muore a Milano nel 1866.

(testo di Sergio Rebora)