Gerolamo Oldofredi Tadini (1840 – 1921)

Gerolamo Oldofredi Tadini nasce a Milano il 23 agosto 1840 dal conte Ercole (1810-1877), possidente di origine bresciana, e dalla marchesa Maria Terzi (1818), primo di quattro figli: oltre a lui dal matrimonio nascono Elisa (1842), moglie del nobile inglese Walter Craven, Teodaldo (1844) e Maria (1846), sposa del marchese Artemio Seyssel d’Aix e Sommariva. Il padre, nominato commissario del Governo Provvisorio di Bergamo durante i moti del 1848, al ritorno degli Austriaci nel Lombardo Veneto è costretto all’esilio con la famiglia in Piemonte, dove frequenta la Corte sabauda e accompagna Cavour al Congresso di Parigi del 1856 in qualità di segretario; dopo l’unità nazionale viene nominato senatore del Regno e svolge incarichi governativi.

Gerolamo, appassionato d’arte, si dedica da dilettante alla scultura sotto la guida di Vincenzo Vela a Torino, aprendo uno studio nel 1859 a Milano, città in cui si trasferisce. Partecipa alla Esposizione Nazionale di Milano del 1872 con il busto in marmo Ritratto di fanciulla e alle annuali di Brera con Me n’impippo, statua in bronzo al naturale, e il Ritratto virile a busto di commissione del marchese Arconati (1873), Ritratto a busto del defunto dottor fisico Trezzi (1875), la statuetta Davvero? e i busti Le quattro stagioni (1878), la statua in marmo Rosa d’autunno (1879). Alla Esposizione Nazionale di Milano del 1881 è presente con dieci opere: la statua Brusuglio (Manzoni), Ritratto in terracotta patinata a effetto bronzo, la statuetta Il cantastorie, i busti Primavera, Estate, Autunno, Inverno, Rosa d’autunno, la statuetta Il contastorie, il busto Ritratto di signora. È ancora a Brera con la statuetta Pensieri erranti e il busto in marmo Odalisca, (1882), Pastorello figuretta in marmo (1884), i gruppi marmorei Prima lezione e Mia moglie (1885).

Realizza i monumenti commemorativi di Vittorio Emanuele a Menfi, Molfetta, Novi Ligure e Cremona, quest’ultimo in collaborazione con lo scultore Giovanni Seleroni; esegue inoltre il Ritratto della duchessa Melzi d’Eril (verosimilmente Luigia nata Brignole Sale) e quello a bassorilievo stiacciato della contessa Cristina Castelbarco Albani Cicogna Mozzoni. Per la Congregazione di Carità di Milano (oggi ASP Golgi-Redaelli) porta a termine i ritratti a mezzo busto in marmo dei benefattori Bernardo Locati (1876), Pietro Gonzales (1879) e Francesco Biffi (1880). Nell’ambito della scultura di soggetto sacro modella in stucco le monumentali statue degli apostoli per la chiesa parrocchiale di San Vittore a Calcio. A Milano viene chiamato a far parte del comitato per l’Esposizione di Arte Antica del 1872 e per l’Esposizione Internazionale del 1881. Opera anche come scrittore d’arte collaborando con il “Nord” di Bruxelles in qualità di corrispondente estero e con l’Opinione” di Roma.

Gentiluomo di Corte di Margherita di Savoia e Gran Balì del S. M. Ordine di Malta, nel 1898 presiede alle operazioni di ostensione della Sindone.

Gerolamo Oldofredi Tadini Muore a Milano nel 1921.

(testo di Sergio Rebora)