Andrea Tacchinardi (1884 – 1969)

Andrea Tacchinardi nasce a Pieve Porto Morone (PV) il 2 marzo 1884 da Pietro e da Maria Bozza. Conseguito il diploma magistrale alla Scuola normale maschile “Giovanni Gherardini”, aderisce al partito socialista e, accanto all’insegnamento, si dedica alla politica; appena ventenne è chiamato a far parte dell’Amministrazione provvisoria dell’Associazione Magistrale milanese, sarà poi consigliere al Comune della cittadina d’origine e alla Provincia per il mandamento di Corteolona.

Trasferitosi ad Assago con la moglie Rosa Anna Maiocchi, nel 1919 è tra i fondatori del Sindacato magistrale italiano; l’anno seguente partecipa al primo congresso svoltosi a Bologna  e interviene a vari comizi. Dopo l’avvento del fascismo, che scioglie i sindacati e costituisce l’Associazione fascista della Scuola, Tacchinardi si dedica esclusivamente all’insegnamento e alla pubblicazione di libri: fra i più noti, i quattro volumi del Dizionario enciclopedico moderno, che negli anni seguenti avrà edizioni rivedute e aggiornate, e tre testi didattici di geografia per le classi elementari, scritti con Luigi Bertana nel 1933.

Alla fine della Seconda guerra mondiale s’impegna nuovamente in campo sindacale: è membro del Consiglio superiore della Pubblica Istruzione e riceve dal Provveditore scolastico di Milano l’incarico di Commissario straordinario per la ricostruzione del Gruppo d’azione per le scuole del popolo.

Nella primavera 1952 è designato esponente del Consiglio d’amministrazione dell’Eca in sostituzione del dimissionario Nello Jovenitti; ricoprirà l’incarico fino al 1957, supplendo – a decorrere dal 1954 – il Presidente Ezio Vigorelli in caso di assenza per impegni parlamentari. Per la sua “preparazione e integrità” Tacchinardi è incaricato di rappresentare l’Ente nel Consiglio amministrativo del costituendo Istituto post–sanatoriale di cui sarà Sovraintendente e di cui redigerà lo statuto.

Durante il suo mandato, fra gli incarichi di competenza, presenta una relazione generale in merito alla situazione assistenziale e amministrativa dell’Ente da inviare alla Commissione parlamentare d’inchiesta sulla miseria; individua nell’assunzione di nuovi vasti campi di assistenza la causa dell’incremento delle spese generali, che suggerisce di compensare con il sollecito di sovvenzioni ministeriali, l’incremento di contributi comunali, il recupero di crediti arretrati e l’istituzione di apposite commissioni di controllo. Approva i modici aumenti delle tariffe del Ricovero notturno per limitare i posti gratuiti così da utilizzare l’introito a fini assistenziali; nonostante le difficoltà di bilancio reputa necessario liquidare la tredicesima mensilità alle categorie bisognose; partecipa con altri due consiglieri, l’ingegnere Giuseppe Casolo e l’avocato Edy Mugnoz, alla commissione per la chiusura contabile della Cooperativa agricola dell’Eca, creata per la conduzione diretta dei fondi di Montano e di Bonate. Promuove attività didattiche ed istruttive presso gli istituti amministrati favorendo l’allestimento della biblioteca ad Abbiategrasso, l’iniziativa “sabati culturali” presso l’Istituto post–sanatoriale e l’organizzazione di manifestazioni culturali all’Istituto inabili a lavoro.

Fin da giovane è autore di articoli editi sui giornali La Plebe di Pavia e l’Avanti!, sul supplemento illustrato Primo maggio e sulla rivista Critica sociale, di cui fino a pochi mesi prima del decesso è responsabile e membro attivo del Comitato di direzione; per la sua attività di educatore riceve dal Ministero di Pubblica Istruzione e dal Comune di Milano la medaglia d’oro di benemerenza.

Tacchinardi muore il 2 settembre 1969 a Milano; a conclusione del funerale svoltosi in forma laica viene tumulato presso il Cimitero Monumentale; nella successiva seduta del Consiglio dell’Eca il Presidente Bernardo Crippa lo commemora ricordando che “donò all’amore per i poveri la sua esperienza e la sua passione di educatore”.

(testo di Lorenza Barbero)