Febo Borromeo D’Adda (1871 – 1945)

Discendente di due famiglie della nobiltà lombarda, Febo Borromeo nasce a Milano il 14 maggio 1871 da Carlo e da Maria Costanza d’Adda; a seguito dell’estinzione del ramo principale del casato d’origine della madre, un regio decreto del 1913 autorizza lui e i suoi eredi ad aggiungere al proprio il cognome d’Adda.

Allievo dell’Accademia militare di Modena, si dedica giovanissimo alla politica e all’amministrazione della cosa pubblica: militante della Destra storica, è consigliere provinciale di Milano, sindaco di Oreno e Cassano d’Adda, presidente del Pio Istituto Bassini e dell’Opera Nazionale orfani di guerra milanese. Nella primavera del 1909 è nominato Presidente della Congregazione di Carità di Milano, carica che conserva fino al gennaio 1913 quando, allo scadere del mandato, è sostituito da Alessandro Giulini. Pochi giorni dopo il suo insediamento, Borromeo visita il Ricovero di Mendicità e sollecita il Consiglio ad avviare gli improrogabili lavori di manutenzione alla struttura, in particolare alle infermerie della sezione San Marco. Durante il suo mandato costituisce un’apposita Commissione tecnica incaricata di individuare i terreni adatti alla costruzione di una nuova sede dell’Istituto e di stabilire i criteri di massima per la sua realizzazione: affida all’architetto Francesco Pestagalli e all’ingegner Paolo Taroni la stesura del progetto di edificazione e a tal fine sollecita ripetutamente l’intervento finanziario del Comune, che invece preferisce optare per opere di assestamento e ampliamento ai fabbricati esistenti della Senavra e di San Marco.

S’interessa inoltre alla sistemazione dei locali degli uffici di Palazzo Archinto assegnati alla beneficenza e nell’estate 1912 ottiene dal Consiglio l’approvazione della spesa di 175.000 lire, preventivata dall’Ufficio Tecnico interno, per opere da eseguire negli stabili di via Olmetto 6 e di via dei Piatti 8. Favorisce la vendita del podere di Magnago e cautamente temporeggia nelle richieste di concorso alle spese avanzate dall’Ufficio di assistenza legale e dall’Associazione case popolari.

Con l’approvazione del Consiglio d’amministrazione, Febo Borromeo d’Adda avvia miglioramenti economici per il personale: in seguito alle valutazioni di un’apposita commissione da lui presieduta nell’estate 1912 sono approvate nuove tabelle per gli organici degli uffici centrali, del Ricovero di Mendicità, della Pia Casa di Abbiategrasso e dell’Istituto Derelitti; vengono poi accolte correzioni al Regolamento amministrativo.

Conclusa l’esperienza presso la Congregazione prosegue l’attività politica quale deputato eletto nel circolo di Vimercate. Prende parte alla Prima guerra mondiale opera come autista volontario della Croce rossa in Trentino; negli anni seguenti diventa amministratore della Banca Popolare di Milano. Contemporaneamente è patrono amministrativo della Causa Pia D’Adda e presidente del Comitato provinciale della Croce rossa italiana. Insignito di numerose onorificenze tra cui quella di Gentiluomo di palazzo della Regina, nel 1939 è designato Senatore del Regno e partecipa alla Commissione dell’agricoltura, ma una grave infermità agli occhi lo costringe a ritirarsi dalla vita pubblica.

Dal matrimonio con la contessa Orietta Doria Pamphili, celebrato a Roma l’8 gennaio 1906, avrà i figli Carlo Alfonso, Costanza ed Emanuele.

Muore il 27 gennaio 1945 ad Arcore.

(testo di Lorenza Barbero)