Angela Frova Galliani (1841 – 1916)

Antonio Pasinetti, Ritratto di Angela Frova Galliani, 1918
Achille Ferrario, Ritratto fotografico di Angela Frova Gallaini
Tomba di Angela Frova Galliani (Cimitero Monumentale, Milano)
Tomba di Angela Frova Galliani (Cimitero Monumentale, Milano)

Angela era nata intorno alla metà dell’Ottocento da Luigi e Caterina Carones, entrambi discendenti da famiglie facoltose. Passò una giovinezza felice nella casa di famiglia a Milano in Via Torino al civico 48 con i due fratelli Giuseppe e Giovanni; come tutte le ragazze benestanti dell’epoca, fu educata agli studi e alla frequentazione delle pratiche religiose.
Si sposò intorno al 1864 con Luigi Galliani, un quarantenne benestante con cui visse in Via Meravigli al 5. Luigi era nato il 6 gennaio 1827 a Biassono, facente allora parte della pieve di Desio (Diocesi di Milano), primo dei cinque figli di Marcello e Luigia Santamaria. Fu, la loro, una vita matrimoniale breve poiché Luigi morì il 18 agosto 1868 – dopo essere stato “interdetto” il 25 maggio dello stesso anno, con disposizione del tribunale civile di Milano, presumibilmente perché incapace ad intendere e volere -, lasciando così Angela vedova in giovane età.
L’eredità Galliani consistente in crediti verso terzi, censi, rendite in capitale, mobili e denari e ammontante a circa Lire 3800 austriache, fu suddivisa in tre terzi tra il padre ancora vivente Marcello, i fratelli Giovanni, Costanza, Carolina, Rosa, e la moglie Angela chiamata affettuosamente Angelina.
Cinque anni dopo anche la madre Caterina Carones Frova morì, istituendo eredi universali i figli Giovanni e Giuseppe con l’obbligo di pagare alla sorella Angela Lire 1000 “avendola già provveduta di una dote proporzionata secondo l’istrumento dotale 1864 febbraio 2”; lasciava inoltre alla figlia, secondo l’usanza, i suoi preziosi abiti e le lingerie.
Sulla vita di Angela le carte non ci comunicano molte notizie; sappiamo che ella però decise – con due disposizioni testamentarie in data 14 novembre 1912 e 26 agosto 1915 a rogito del notaio Marco Odescalschi – di nominare erede universale dei suoi beni non i fratelli ancora viventi, ma il cugino di parte materna, l’ingegnere cavalier Giovanni Carones che fu consigliere della Congregazione di Carità tra il 1886 e 1891. Egli era già erede della fortuna creata dal nonno Giovanni Domenico Carones consistente in beni stabili in Turate siti nel distretto di Cuggiono in provincia di Milano, un terreno boschivo in Albairate e una sontuosa villa in Corbetta, facenti entrambi parte del distretto d’Abbiategrasso in provincia di Pavia, per un totale di 2755,3 pertiche e dell’eredità della zia Vittoria Carones, nota a Milano per i suoi atti di beneficenza a vari istituti di Maternità tra cui il Pio Istituto di Maternità e il Pio istituto Lattanti e Slattati di Milano. Anche Angela, sulle orme della sua famiglia che era solita devolvere somme di denaro in beneficenza, legò lire 50.000 alla Congregazione di Carità con l’obbligo di pagare alla fedele cameriera Antonietta Mozzana un rateo mensile di 75 lire. L’autorizzazione al legato pervenne all’Ente dal Prefetto di Milano il 28 aprile 1917.
Angela morì il 20 dicembre 1916 presso l’abitazione di Via Spiga dove si era trasferita da vedova; i fratelli e la cognata Nina Formenti fecero celebrare solennemente presso la chiesa di San Francesco da Paola a Milano il funerale e la salma fu tumulata al Cimitero Monumentale.

(da Il tesoro dei poveri, pp. 271-272, testo di Enrica Panzeri)