Le cascine e il territorio

La centralità della gestione del territorio agricolo e delle sue acque è sottesa alla “missione alimentare” svolta, nei confronti degli indigenti, dagli antichi Luoghi Pii Elemosinieri di Milano. Nel corso dei secoli tale territorio andò sempre ampliandosi, grazie a lasciti e donazioni e ad un’oculata politica di acquisizione svolta dai principali luoghi pii (in particolare Misericordia, Quattro Marie e Loreto).

Nel 1801, al momento della definitiva concentrazione dei Luoghi Pii Elemosinieri sotto l’unica amministrazione del Capitolo Centrale, il patrimonio fondiario era articolato in 52 possessioni, estese sopra circa 4200 ettari di terreno. I poderi erano dislocati prevalentemente nella fertile pianura irrigua del basso milanese ed erano dati in locazione a famiglie di fittabili dotati di risorse e capacità imprenditoriali. Alla fine dell’Ottocento, grazie l’acquisizione di importanti eredità e a mirate compravendite (frutto di un chiaro disegno di razionalizzazione del patrimonio immobiliare) il patrimonio rurale era notevolmente aumentato, raggiungendo quasi 9000 ettari di terreno.

Durante il Novecento il patrimonio andò diminuendo: oggi ammonta a circa 2000 ettari nelle province di Milano e Pavia. La maggior parte dei terreni è attualmente affittata ad aziende agricole di medio/grandi dimensioni, con contratti di lunga durata. La gestione patrimoniale dei beni supporta le finalità istituzionali dell’ente, vale a dire i servizi assistenziali e sanitari a favore delle persone anziane in situazione di bisogno.