Balsamo

Balsamo - immagini storiche
Immagini storiche

Il podere Balsamo, consistente in 939,7 pertiche censuarie ubicate negli attuali comuni di Cinisello Balsamo e Sesto San Giovanni, perviene all’Amministrazione dei Luoghi Pii Elemosinieri di Milano nel 1830 con i beni del benefattore Antonio Maria Proti (1771-1830), sacerdote, intellettuale, bibliofilo e penitenziere minore della Metropolitana.

Nell’ultimo decennio del Quattrocento i beni di Balsamo, composti da terreni con casa da nobile e rustici, risultano appartenere alla famiglia nobile Rho; in seguito (1510) vengono acquistati dal patrizio milanese Giovanni Ambrogio Pecchio, figlio di Lodrisio, medico collegiale e decurione, che insieme a Luigi Pecchio, verosimilmente proprio fratello, in seguito incrementerà il tenimento con ulteriori acquisizioni e permute, come faranno nei decenni successivi i suoi discendenti.

Alla metà del XVII secolo e per volontà di Ambrogio Pecchio risalirebbe la costruzione o ricostruzione della villa che, poi registrata nel catasto teresiano, presenta uno schema a U e consiste in una palazzina padronale a due piani e ali di servizio leggermente ribassate, dal cortile chiuso verso la strada da un corpo di fabbrica centrale; degli ambienti interni, dai soffitti a cassettoni lignei, fanno parte un grande salone centrale al piano nobile e una cappella gentilizia. L’edificio è dotato di un giardino retrostante all’italiana e posizionato in asse con la residenza, in modo da costituire il completamento al percorso visivo prospettico che ha inizio nel cortiletto antistante.

Nel XVIII secolo la proprietà appartiene al conte Luigi Pecchio Ghiringhelli (1706-1782), figlio di Giovanni Battista e della nobile Laura Calderari, feudatario di Monte (Agliate), giudice delle Strade e uno dei sessanta decurioni della città di Milano. Con testamento rogato dal notaio Antonio Riva (24 marzo 1781) – pur beneficando generosamente l’Ospedale Maggiore di Milano che gli dedica un ritratto gratulatorio – essendo privo di discendenza diretta il conte nomina suoi eredi universali la cugina donna Paola Calderari e il marito di quest’ultima, marchese Egidio Gregorio Orsini (1736-1819), i quali trasmetteranno a loro volta il podere di Balsamo alla figlia Beatrice.

Quando la villa passa al marchese Orsini la facciata principale, dal portico architravato a tre fornici, viene dotata di un apparato decorativo consistente in cornici di malta alle finestre del piano nobile e fasce marcapiano che la scandiscono orizzontalmente.

Con istrumento 5 maggio 1823 rogato dal notaio Cristoforo Casini, Antonio Maria Proti acquista la proprietà dalla marchesa Beatrice Orsini (1784-1861), moglie di Antonio Valcárcel y Pascual del Pobil Pio di Savoia conte di Lumiares (1777-1814). Nel breve arco di tempo durante il quale ne è proprietario, il sacerdote destina la villa patrizia sita nella tenuta a propria residenza di campagna, ospitando spesso gli esercizi spirituali dei prelati della curia milanese e accogliendo anche l’arcivescovo, cardinale Carlo Gaetano Gaisruck.

L’Amministrazione dei Luoghi Pii Elemosinieri e successivamente la Congregazione di Carità affidano la gestione della proprietà nel suo complesso inizialmente a fittabili attraverso contratti novennali rinnovabili. Nel corso del Novecento la progressiva crescita urbana e industriale di Balsamo, unificata nel 1928 con Cinisello in un solo comune, favorisce l’inizio della vendita di porzioni del podere provocandone il conseguente smembramento. Tra il 1916 e il 1920 per iniziativa del cavalier Carlo Martinelli (1872-1926), possidente, sindaco e benefattore di Balsamo, viene acquisito un terreno per favorire l’apertura di una nuova strada trasversale destinata a mettere in comunicazione la città con il quartiere della Torretta di Sesto San Giovanni; altri lotti sono alienati al Comune di Cinisello Balsamo per creare nuove e necessarie strade nel 1934, 1935 e 1938, tra cui via Luigi Cadorna.

Nel secondo dopoguerra – quando ormai da tempo alla Congregazione di Carità è subentrato l’ECA – si verificano nuove e ulteriori riduzioni: nel 1958 un’area viene espropriata per permettere di effettuare il raddoppio dell’autostrada Milano-Bergamo e per la realizzazione della nuova via Aurora e di alcuni edifici residenziali. Fino a quel momento sussistono ancora vari affittuari degli orti e delle ortaglie annessi alla casa civile di via Mario Mariani 11, identificabile con la antica villa Pecchio Orsini poi Proti, cui nel frattempo sono state apportate notevoli modifiche in relazione alla originaria scansione interna degli spazi al fine di ricavarne appartamenti da assegnare in affitto. Nel 1956 la Provincia di Milano acquista 55.313 mq di terreno per la costruzione del tronco stradale di raccordo tra viale Zara e la strada Provinciale; nel 1958 il Comune di Sesto San Giovanni acquisisce un’area di 1.345 mq per la risistemazione di alcuni assi viari della città.

A metà degli anni ’50 l’Ente delibera la costruzione di una casa albergo destinata ad ospitare anziani lavoratori in condizioni di bisogno, individuando nei pressi di viale Fulvio Testi tra i Comuni di Balsamo e di Sesto San Giovanni “in posizione aperta, su una via di grande e rapida comunicazione con la città di Milano” il terreno adatto alla struttura: l’edificio, che in seguito verrà ceduto all’Università degli Studi di Milano, è costruito su terreni del podere Balsamo su progetto dell’arch. Mario Bacciocchi.

Dopo trattative avviate nel 1969, il 5 luglio 1971 (rogito notaio Giuseppe Fossati) l’ECA vende al Comune di Cinisello Balsamo due aree con sovrastanti fabbricati rurali e urbani di compendio dell’antico podere Balsamo, l’una sita all’angolo tra via Mario Mariani e via Luigi Cadorna e l’altra in via Carlo Martinelli per la superficie complessiva di 8.848 mq. Nel 1972 il Comune decide di demolire la villa per permettere la realizzazione nella sua area e in quella del giardino di sua pertinenza di uno spazio verde pubblico e di una scuola materna.

Negli anni Ottanta del Novecento altri tre consistenti appezzamenti di terreno di compendio dell’antico podere Balsamo – classificati nel nuovo piano regolatore come aree a verde e di interesse comune – vengono acquisiti dal Comune di Cinisello Balsamo.

(testo di Sergio Rebora)