Trognano

Trognano - immagini storiche
Immagini storiche
Trognano - complesso
Descrizione del complesso

La possessione di Trognano perviene al Luogo pio della Divinità attraverso le volontà testamentarie del nobile Pietro Francesco Prata (18 agosto 1656) e di suo figlio, il sacerdote Giuseppe (30 luglio 1730), che ricoprirono entrambi la carica di vicetesoriere presso la Divinità, risiedendo nella stessa sede del luogo pio, posta in contrada Sant’Antonio.

Pietro Francesco Prata aveva investito grandi somme di dena­ro per entrare in possesso di una tenuta con casa da nobile sita in Trognano, località presso Bascapè, acquistata definitivamente dai fratelli Merati nel 1676. La casa da nobile si componeva di due corpi di fabbrica ciascuno dotato di corte interna e fra loro adiacenti, che restarono così ripartiti in due proprietà (da una parte i Prata, dall’altra i Merati), divisione tuttora vigente. Nel suo testamento del 1656 Pietro Francesco dispose che il Luogo pio della Divinità sarebbe stato erede sostituto in caso di estinzione della propria discendenza ma­schile, cosa che accadrà nel 1735 alla morte dell’ultimo figlio superstite, Giuseppe. Ai beni di Pietro Francesco si aggiunsero anche quelli di Giuseppe, che nel 1730 nominò la Divinità suo erede universale: alla sua morte, sopravvenuta il 14 giu­gno 1735, pervenne alla luogo pio la possessione di Trognano, che aveva un’estensione di 923 pertiche con casa da nobile, abitazioni da mas­sari e pigionanti e l’oratorio di San Giuseppe, fatto costruire da Giuseppe Prata tra il 1723 e il 1726 e dallo stesso do­tato e arredato con opere d’arte cospicue.

Prevedendo di entrare in possesso delle proprietà dei Prata a Trognano, la Divinità aveva iniziato ad acquisire diritti e terreni nello stesso luogo, comprando nel 1721 dal Luogo pio di Santa Corona il diretto do­minio di alcuni beni di cui era livellario Massimo Merati; nel 1731 acquistò da Giuseppe Ludovico Porro ben 558 pertiche. Verso la metà del diciottesimo secolo i beni della Divinità assommano quindi a oltre un terzo dell’intero perticato di Trognano.

Dalla mappa del catasto settecentesco (Archivio di Stato di Pavia, Catasto Carlo VI, Trognano, 1722) risultano edificati la casa padronale (già esistente nel 1676, all’epoca dell’acquisto da parte di Pietro Francesco Prata), un edificio corrispondente all’attuale casa del lattaio, la pila e il portico sul lato nord-est della corte rurale; sono inoltre presenti quattro edifici dove oggi sorgono lo stallone e la casa del fabbro. All’epoca della realizzazione del Catasto Carlo VI appaiono anche tre edifici all’interno della corte delle case coloniche, di cui uno ad angolo di fronte alla casa del fabbro.

Come detto, per iniziativa di Giuseppe Prata tra il 1723 ed il 1726 è poi edificato l’oratorio di San Giuseppe. Verosimilmente in quell’occasione viene demolita l’estremità del prolungamento dell’edificio dove sorge l’oratorio: la demolizione è da collocarsi quindi tra il 1722, anno della realizzazione della mappa catastale, e il 1723, anno in cui inizia la costruzione dell’oratorio.

Tra il 1722 ed il 1869 (Archivio di Stato di Pavia, Catasto II. DD., Trognano, 1870, foglio III) vengono ampliata l’attuale casa del fabbro, costruito il portichetto della pila (che collega i due edifici già esistenti nel Settecento) e riedificato l’edificio della pila, recante la data 1842. Lungo la strada viene realizzato il lungo corpo di fabbrica, comprendente un edificio preesistente alla porcilaia, la casa del lattaio, datata 1840, la stalla per i buoi e il nucleo originario dello stallone.

Dopo il 1869 vengono demoliti il braccio est della casa padronale, collegato con il lato dell’oratorio, e gli edifici ai lati delle case coloniali, sono invece costruiti la stalletta delle manze, la porcilaia, lo stallino, la casa del fabbro nelle forme attuali, le case coloniche, i portici antistanti, il portico dell’aia e la casa del cappellano; risultano inoltre ampliato lo stallone, datato al 1896, e realizzate le strutture per il ricovero degli animali al centro della corte rustica.

La cascina attualmente è costituita da circa 68 ettari di terreno e vi si praticano ancora la coltivazione del riso e la zootecnia.

Trognano - oratorio e stabili